l'inferno è sulla terra.

l'inferno è sulla terra.

Guardando verso il futuro diventa difficile trovare una motivazione per sperare in un miglioramento del futuro, ma se c'è una volontà comune, partecipiamola.

Dopo la guerra, si cantava la speranza per un mondo migliore, cercavano di seminare non  solo la speranza ma una forza che avrebbe prodotto dei frutti.

Invece. La musica è stata buona ma frutti sono pessimi,
In questi anni quelli che si definivano buoni hanno seminato dolore, un dolore che ci è stato nascosto, giustificato  da associazioni benevole e di assistenza che hanno più lo schema di una ulteriore penetrazione politica che di vera assistenza.
Ma d'altra parte cosa fare davanti a un dolore che coglie i più fragili, che insidia  piccoli esseri affamati,  che si approfitta della stessa fame per divertirsi e violentare fisicamente psichicamente, che illude facendo immaginare un universo di consumo illimitato, di ricchezze impossibili,  di case pagate con il costo della vita, esseri umani delicati e indifesi soggiogati in una spirale di avidità e violenza. 
Con organizzazioni dei vari Stati pagate dalle comunità, organizzazioni che dovrebbero contrastare e difendere i più deboli e che invece ne approfittano a loro volta.
Masse tenute nella ignoranza,  attratte da televisioni capaci di indicare solo la facile strada del consumismo e del immaginario benessere dato solo a pochi per illudere meglio al fine di contenimento statistico, immaginando di essere dei piccoli borghesi.

Siamo dimentichi del dolore che corre oltre le frontiere di quel dolore nato dalla violenza, dall'insoddisfazione imposta da condizionamenti sbagliati, indicanti una vita migliore impossibile per tutti, della miseria taciuta e dalla fame insoddisfatta, leva da sempre per la soddisfazione del più forte. 

Siamo solo capaci di guardare al nostro meglio e dimentichiamo quanto questo meglio provochi dolore, una società basata sull'egoismo.
Un dolore che se anche sentito ci lascia impotenti, facendoci trovare danti ad un muro insormontabile di silenzi o di retoriche falsità dell 'establishment.
Siamo impotenti con la voglia di scaricare la mostra rabbia,  prendere a pugni il cielo immaginario giaciglio di un bene superiore. Un bene superiore che ostenta ricchezza nelle vesti nel pensiero nel potere, un bene superiore che è divenuto elemento di controllo e di espansione. un bene superiore che dice di amare e odia, sopprime coloro che non si inginocchiano al cospetto.

Abbiamo dimenticato cosa vuol dire amare perché nulla vale la pena di essere amato, e quando troviamo una donna d'amare e per lei sentire, sperare che ci sarà un futuro solo perché  esiste lei, il mondo precipita e ti rovescia addosso quell'infermo che non avevi visto, o che non avevi voluto vedere, o che pensavi fosse impossibile esistesse nella sua vergognosa ragione.

Un infermo così brutto che solo al suo cospetto ti viene da piangere e urlare trovandoti impotente.
Un dolore che ti fa vedere quante altre persone tacciano o ignorano o fingono coperti da un compromesso tra potere e popolo. un compromesso di ignoranza, di superstizione, tutto in nome di un solo e unico Dio il denaro,  il denaro che si traveste da Dio ecco questa è miseria in cui viviamo.
Fatto diventa ancor più tragico scoprendoti impotente in un  sistema che invece pensavi appartenere che condividi che accetti che vivi.
Poi se incontri un angelo ti accorgi di quanto questo mondo sia sporco e anche tu, che ti credevi, pulito, onesto, corretto, ti senti sporco.

Dedicato a Livia.